sabato 18 aprile 2009

PATOLOGIA TIROIDEA


PATOLOGIA TIROIDE

La tiroide è una ghiandola endocrina che funziona come regolatore del metabolismo basale attraverso i suoi ormoni. Produce infatti 2 ormoni t3 e t4 che dervinao dalla tireoglobulina. E' stimolata dal TSH prodotto a livello ipofisario. Quado salta la funzionalità tiroidea salta il metabolismo basale e con esso si associano problemi di aumeno o calo ponderale di peso.


Valori di riferimento ematici degli ormoni tiroidei:
FT3 pg/ml. Valori di riferimento 1.80 - 4,60.FT4 pg/ml. Valori di riferimento 9,30 - 17.TSH ug/ml. Valori di riferimento 0,27 - 4,20.

Ipertiroidismo o tireotossicosi

La tireotossicosi è una condizione nella quale ci sono elevati valori di T3 e T4 circolanti. Alla base di ciò vi è una condizione chiamata ipertiroidismo. Esso può essere legato solo alla iper – funzione ghiandolare o alla liberazione di ormone in seguito alla distruzione delle cellule follicolari. Le sue manifestazioni solo legate allo stato iper - metabolico e all’iper – attività del sistema β – adrenergico. La diagnosi è data dalla misura dei livelli sierici di TSH con una sua bassa concentrazione e elevate quantità di T3 e T4.
-Clinica: si ha > de metabolismo basale, >calore, ipocolesterolomia, >del catabolismo proteico, astenia, catabolismo muscolare, tachicardia per effetto ionotropo e cronotropo positivo degli ormoni tiroidei, <> P differenziale, > gittata sistolica, nervosismo, psicosi, insonnia, tremori, capelli grigi.

Una grossa distinzione si può fare tra ipertiroidismi primari la cui etiologia è direttamente legata a disfunzioni della tiroide, ed ipertiroidismo secondario la cui etiologia è legata a organi o fattori estratiroidei che hanno effetto diretto sulla tiroide.

Ipertiroidismo primaro:

1-Malattia di Basedow – Graves
Eziologia: malattia autoimmune con prevalenza nelle donne di circa 7 volte superiore tra quelle da 20 a 40 anni. Si manifesta in generale di più in pazienti tra i 40 e i 60 anni.
Patogenesi: varia in relazione alla varietà dei recettori e tra quelli contro il recettore TSH dei diversi epitopi. Abbiamo il TSI (immunoglobulina stimolante la tiroide), il TGI (immunoglobulina stimolante la crescita della tiroide) per la proliferazione della tiroide e TBII (immunoglobulina inibente il legame al TSH); alla luce di ciò non è raro che nei pazienti affetti da questa malattia si possono avere episodi di ipotiroidismo. Abbiamo iperplasia della ghiandola, oftalmopatia esoftalmo, diplopia, amblopia); Xedema pretibiale localizzato , con chiazze rosse localizzate e poco requenti ( circa 5% dei pazienti) poiché si ain queste regioni che a livello degli adipociti retrobulbari si trovano recettori per TSHe quindi per TSI.
TSI e TSAb sono prodotti da un sistema immunitario difettoso, e in circolo hanno attività tireo stimolante. Sostituiscono l’attività del TSH, avendo effetto di far produrre molti ormoni alla tiroide. In questi pazienti il TSH è spesso normale.
Si tratta di una malattia cronica; poiché i linfociti TH1 Prodotti sotto stimolo dell IL 12 delle naive t cells, questi TH1 producono TNF alfa e Interferone gamma. Questi prodotti in particolare IFN-γ agiscono sulle cell tiroidee a produrre chemochine in particolare CXCL 10 che per chemiotassi rischiamano in loco altri TH1. Infatti pazienti con attivo ipertiroidismo hanno un > di chemochine, ma se trattati con MM1 tornano a valori normali.

2-Adenoma tossico ( Morbo di Plummer):
Consiste nella presenza all’interno della tiroide di un adenoma (tumore benigno) iperfunzionante, mentre il restante tessuto tiroideo è funzionalmente inibito per il controllo da parte dell’ipotalamo e dell’ipofisi. La tiroide produce più ormoni per la presenza di un nodulo caldo, indipendentemente dai livelli sierici di TSH, di conseguenza l’ipertiroidismo provoca un <> di AMPc che si traduce in un aumento dell’uptake di Iodio e la sintesi di Tireoglubulina e rilascio ormonale.

Si riscontrano anche rare forme familiari “ipertiroidismo familiare autosomico dominante”: L'ipertiroidismo familiare da mutazione nel recettore dell'ormone tireotropo (TSH) è un ipertiroidismo ereditario non-autoimmune, che si trasmette come carattere autosomico dominante. E' caratterizzato dai segni e dai sintomi dell'ipertiroidismo e dal gozzo diffuso, in assenza di una eziologia autoimmune. La diagnosi differenziale si basa sull'assenza dei segni clinici caratteristici dell'ipertiroidismo autoimmune, come l'esoftalmo, il mixedema, gli anticorpi rivolti contro il recettore del TSH e l'infiltrazione di linfociti nella tiroide. La frequenza non è nota; fino ad oggi sono state descritte solo poche famiglie e alcuni casi sporadici, eterozigoti per una mutazione di TSH-R de novo, soprattutto in persone di origine Caucasica.
L'ipertiroidismo familiare gestazionale o tireotossicosi gravidica: è dovuto ad una mutazione del TSH-R, che conferisce ipersensibilità alla gonadotropina corionica( HCG), si tratta di mutazioni di Lisina 133 in arginino al 5° loop del dominio Lrr( di leucine ripetute) del TSHR.

Ipertiroidismo secondario:

1-Iperitoidismo iatrogeno:
Si acquisisce per assunzione di farmaci che provocano accumulo di Iodio come l’ amiodarone un importante antiaritmico, il cui effetto iatrogeno rimane anche per 6-9 mesi dopo la sospensione dell’assunzione.
2-tumori dell’ipofisi:
Provocano un aumentato rilascio di TSH e quindi sovrastimolazione della tiroide.In questi casi il TSH > anche di 10/100 volte!
3-Coriocarcinoma:
L’aumento di conadotropina corionica a seguito del carcinoma provoca un effetto spillover dell’HCG con il recettore del TSH. L’ipertiroidismo lo si trova in fase acuta ma la regressione della malattia porta a ipotiroidismo.




Ipotiroidismo o mixedema
Condizione patologica che interferisce con la sintesi di ormoni tiroidei. Una prima causa è data dall’asportazione della tiroide. Un’altra causa deriva dall’ipotiroidismo auto – immune (prima causa di ipotiroidismo nelle aree ricche di iodio) a causa della presenza di anticorpi anti – recettore TSH. Altre cause sono sia l’assunzione di farmaci che inibiscono la secrezione tiroidea o dei difetti del metabolismo tiroideo con perdita di alcuni enzimi essenziali per la sintesi degli stessi.

Ipotiroidismo congenito:
L'Ipotiroidismo Congenito (IC) primario è la più frequente endocrinopatia dell'età evolutiva: nel mondo 1 neonato su 3000-4000 nati vivi è colpito da questa patologia causata, nella maggior parte dei casi, da alterazioni nella embriogenesi della ghiandola tiroidea. Tali alterazioni si manifestano con assenza della ghiandola stessa (agenesia), ipoplasia, o con la presenza di abbozzi tiroidei in sede ectopica (ectopia), generalmente insufficienti ad assicurare un normale apporto di ormoni tiroidei. Più raramente l'IC è provocato da un deficit geneticamente determinato di enzimi deputati alla sintesi degli ormoni tiroidei. Ancor più rare (circa 1 su 100.000) sono le forme secondarie di IC dovute ad un deficit congenito ipotalamo-ipofisario.
Sono state descritte, inoltre, forme transitorie di IC dovute ad eccesso di iodio in epoca perinatale, a patologia tiroidea autoimmune materna e a carenza endemica di iodio nel territorio.I danni dovuti alla carenza protratta di ormoni tiroidei sono molteplici e diffusi a tutti gli organi e sistemi. In particolare, le lesioni a carico del sistema nervoso centrale determinano grave ritardo mentale. Un'adeguata terapia ormonale sostitutiva (L-tiroxina), poco costosa e di semplice somministrazione, consente di prevenire tali danni purché sia attuata precocemente.
Può portare a di cretinismo, con nanismo armonico (come per i nani deficitari di GH) ritardo mentale, sordità e rigidità muscolare.

Sviluppo della ghiandola tiroide: Si tratta di una differenziazione a carico di cellule epitelialidove sono coinvolti vari geni homeobox su tutti TITF1 e PAX 8 ma vediamo nel dettaglio (TAb.1)
Stato dello sviluppo
-differenziazione
Geni e proteine coinvolte
TITF1 e PAX8
Danno provocato da mutazione
Agenia
-migrazione
TITF1 e PAX8
Ectopia
-proliferazione
TSHR
Ipoplasia
-differenziamento terminale
TPO,Tg,NIS,THON2,T3R
gozzo

Mutazioni a causa delle seguenti proteine provoca ipotiroidismo:
NIS:
Trasportatore dello I, cosi la ghiandola non riesce a produrre ormoni, e per controbilanciare il deficit c’è > TSH, che produce solo un iperplasia e gozzo con ipotiroidismo.

TPO:
Organicazione dello I

Pendrina:
La sindrome di Pendred è un disordine genetico recessivo caratterizzato da sordità neurosensoriale, gozzo e difetti nell’organificazione dello iodio. Tale sindrome è causata da mutazioni del gene PDS che codifica per un trasportatore anionico (Pendrina) espresso nella tiroide, nell’orecchio interno e nel rene. Nella tiroide la Pendrina si localizza sulla superficie apicale delle cellule follicolari, dove regola il trasporto di iodio dal citoplasma alla colloide


THOX2:
Ossidasi tiroidea
MCT8:
Trasportatore della iodiotirosina

Ipotiroidismo acquisito:
Si manifesta con gozzo, problemi cardiaci, accumulo di liquidi, aumento di peso, turbe della memoria.
Può essere causato anche da carenze di Iodio, da cui un iperplasia della tiroide sottoposta a continuo stimolo con TSH senza produrre ormoni e pertanto frequenti fenomeni mutazionali e adenomi.
Può essere amplificato anche da sostanze gozzigene come sulfamidici,litio,silicati, il cavolo ( goitrina), la rapa, la manioca, le cipolle, le noci.

Morbo di Graves:
Si producono anticorpi contro il TSH, si ha ipotiroidismo atuoimmune.
Tiroidite di Hashimoto
Eziologia: malattia di origine autoimmune, con la massima incidenza tra i 45 e 65 anni, specialmente le donne (rapporto 20 volte maggiore). Non vi è ereditarietà mendeliana vista la base autoimmune (molti geni in gioco).
Patogenesi: gli auto – anticorpi reagiscono contro diversi antigeni tiroidei e il tessuto tiroideo è sostituito da infiltrato mononucleare e fibrotico.Si ha morte delle cellule follicolari con conseguente rilascio massivo degli ormoni in fase acuta (ipertiroidismo) sostituita da una fase di ipotiroidismo persistente.
I linfociti che attaccano le cellule sono quelli della classe CD4 che vanno ad attivare sia il CD8, sia i macrofagici con rilascio di IFN – γ e ADCC causata dal legame anticorpo – recettore. Si ha iperplasia della ghiandola (aumento del rilascio di TSH) e diminuzione graduale dei livelli di ormone tiroideo circolante.

Tiroidite sub – acuta
Eziologia: virale con antigeni di origine virale o tiroidea che attiva le difese immunitarie contro i tireociti.
Patogenesi: è un processo infiammatorio post infezione da virus, è autolimitata.

sabato 21 febbraio 2009

I Grassi l'energia di riserva



I grassi sono utili per elevare il livello energetico
della razione contenendone nello stesso tempo il
volume.Non bisogna superare i livelli già indicati,
anche se è vero che l’allenamento migliora la
capacità di utilizzare gli acidi grassi ed anche i
corpi chetonici come fonte di energia. I grassi di
deposito, infatti, vengono ampiamente utilizzati
solo nell'esercizio a bassa intensità e di lunga
durata. Di conseguenza è negli sport di endurance
che le scorte di grasso vengono sempre più
utilizzate fino a divenire la principale fonte di
energia.
A cura di
dott.Dante Di Domenico
Via Arnaldi 56-80126 Napoli
tel 3208558730

mercoledì 16 aprile 2008


I Carboidrati nella dieta

I carboidrati nella dieta adeguata di sportivi e persone normali sane o anche sedentarie, dovrebbero fornire almeno il 50-60% delle calorie totali da assumere. Essi dovrebbero derivare in particolare da amidi provenienti da cereali non raffinati ricchi di fibre, frutta e verdura, i quali contengono anche amminoacidi, grassi, vitamine e minerali.
Gli zuccheri sono importanti perché forniscono energia (Atp) più velocemente rispetto a proteine e lipidi, ed in modo sia anaerobico che aerobico.
Le riduzioni eccessive di glicogeno muscolare ed epatico, danno prestazioni sportive molto inferiori. Quindi l’obiettivo deve essere quello di far giungere l’atleta alla gara con carichi di glicogeno maggiori a livello muscolare ed epatico. Ciò migliora le prestazioni negli sport di endurance, ed inoltre aumenta anche di 3 volte la resistenza. Nell’esercizio sub massimale (50-70%VO2max), il muscolo allenato all’endurance, ha minore dipendenza dall’utilizzare glicogeno come substrato energetico, ed utilizza maggiori quantità di grassi. La carenza di glicogeno da anche stanchezza che rende faticoso l’allenarsi. Quindi in sport, come nuoto, canottaggio, pattinaggio veloce, che hanno grossi carichi di allenamento sarebbe utile aumentarne il consumo, che dovrebbe essere di 10gr per Kg peso massa corporea.
Gli atleti hanno maggiori capacità di ossidare carboidrati, rispetto a soggetti non allenati. Ciò dipende dalla maggiore capacità ossidativa mitocondriale. Hanno anche più riserve di glicogeno a livello muscolare.
A cura del dott. Vincenzo Varchetta
Università degli studi di Napoli Federico II






lunedì 24 marzo 2008

Cosa significa nutrirsi?

















Lo scopo di questo blog divulgativo-scientifico; si propone, vista la competenza dell'autore, di spiegare in maniera semplice ma accurata, la fisiologia della nutrizione, cominciando dalle basi e approfondendo volta per volta gli argomenti.
Dr. Dante Di Domenico Nutrizionista .


Cosa significa nutrirsi?

Nutrirsi è il primo bisogno fisiologico di ogni organismo. L'etologia (scienza che studia i comportamenti animali) si basa proprio sul concetto che ogni gesto istintivo, mosso da un animale, uomo compreso, corrisponde all'esigenza di " Nutrirsi e non Nutrire o essere predato".
L'importanza da dare alla nutrizione è quindi massima per ogni individuo aldilà degli inestetismi corporei o a quello che ci piacerebbe essere.
Una sana nutrizione,e quindi il benessere di un individuo, ha prerogative generali che si basano sul giusto apporto di nutrienti, e il giusto apporto di calorie per soddisfare il fabbisogno energetico. Ma nello specifico ogni persona, ha delle prerogative personali che in quanto tali vanno studiate singolarmente dai nutrizionisti.
La fisiologia infatti, è una macchina complicata ed efficiente, che va corretta solo ed esclusivamente da mani esperte e qualificate. I danni procurati all'organismo da diete sconsiderate o prese da giornali e riviste, sono molteplici tra cui scompensi metabolici, malattie del tratto gastro-intestinale, disfunzioni alimentari, aumento spropositato dei radicali liberi, danni al fegato e ai reni , ecc
Va considerato comunque che correggere le abitudini alimentari per un paziente risulta essere una cosa molto difficile, dove anche l'aspetto educativo-motivazionale della visita ha una grossa importanza; bisogna diffidare di nutrizionisti frettolosi per smaltire le visite, e che usano il mestiere solo per far soldi. I pazienti li si deve conoscere bene e per questo c'è bisogno di tempo.
La bocca è la porta di ogni nostra emozione, e spesso, scompensi affettivi o esaltazioni emotive passano attraverso di essa, sotto la forme di un bacio; o anche iperfagia ( assunzione indiscriminata di cibo) iperfagie e poi vomito ( bulimia) o rifiuto del cibo ( anoressia).
Il cervello in questi processi ha una funzione fondamentale. E' lui infatti che coordina tutti gli stati emotivi della nutrizione. Il cervello utilizza almeno 109 gr( pari ad un piatto di 150 gr di pasta!) al giorno di glucosio per soddisfare il suo metabolismo. pensare di ridurre o azzerare gli zuccheri ( pane e pasta soprattuto!), comporta risposte istintive del cervello, volte alla sua sopravvivenza, tra cui quella che si definisce " fame specifica" intesa come esigenza sfrenata di mangiare qualcosa di dolce, che oltre a comportare scompensi emotivi, porta a successive abbuffate incontrollate volte a sopperire il periodo di carenza precedente. Quindi la base di ogni buona alimentazione, ( anche dimagrante) devono essere gli zuccheri o carboidrati o glucidi che dir si voglia, riconosciuti universalmente come la base della piramide alimentare(vedi figura in alto).


I meccanismi che controllano la fame, la Leptina:
Sono meccanismi finemente regolati che mettono in comunicazione il cervello con il resto dell'organismo. In particolare il tessuto Adiposo ( la parte grassa del nostro organismo) produce una particolare proteina la leptina. Essa svolge un ruolo molto importante in quanto costituisce il principale messagero che stimola i centri cerebrali della sazietà in maniera proporzionale alle dimensioni raggiunte dal tessuto adiposo. Poiché la leptina viene prodotta in maniera proporzionale alla massa adiposa , il digiuno prolungato provoca un calo della sua sintesi, mentre il ripristino dell'alimentazione riporta velocemente le concentrazioni di leptina ai valori normali.
La leptina quindi, mette in diretta comunicazione il cervello con il grasso corporeo.
La leptina è capace inoltre di esercitare un'azione diretta sul metabolismo, inibendo la Lipogenesi( aumento del tessuto adiposo e quindi del grasso corporeo) e stimolando la Lipolisi ( utilizzo e quindi smaltimento del grasso corporeo).
L'utilizzo di leptina è risultato inefficiente sull'uomo in quanto farmaco dimagrante, poichè i meccanismo che la coinvolgono direttamente nei processi di controllo della fame e di smaltimento del grasso corporeo sono ancora sconosciuti.

A cura di :
Dr. Dante Di Domenico
Nutrizionista
Via F. Arnaldi n°56, 80126 Napoli
3208558730

domenica 23 marzo 2008

Nutrizione e benessere

Dr. Dante Di Domenico
Nutrizionista
tel 3208558730
e-mail: dantedid@gmail.com
Indirizzo: Via F.Arnaldi n°56, 80126 Napoli.
Analisi bioimpedenziometrica della composizione corporea, calcolo del biotipo, antropometria distrittuale, plicometria e diete personalizzate.
Anamnesi Alimetare e studio dei disturbi dell'alimentazione.
Possibilità della stesura di diete Biodetossificanti con prodotti biologici e biodinamici.